Ma è vero che il mondo cattolico deve chiedere scusa alle persone omosessuali, come sostiene qualche sacerdote tirato per la tonaca e come lascia intendere qualche cantante arrabbiato dal palco di San Remo?
Ebbene, sì, come umile credente in Cristo e nel Suo Vangelo, ma anche e soprattutto come uomo che vive tutta la contraddizione del post-moderno, mi rivolgo impavidamente a voi omo (uso questo termine perché è il più simile a “uomo”) e dico che noialtri credenti vi dobbiamo scuse profonde, anche se forse non sono quelle che il nostro secolo colpevole vorrebbe sentire.
Sì, abbiamo sbagliato tutte le volte che abbiamo sminuito e banalizzato la vostra condizione, quella di chi è fisicamente attratto e non può generare, e vi abbiamo dato una pacca sulla spalla lasciandovi intendere che state bene così. Perdonateci, per le volte in cui abbiamo ridotto il vostro dramma, che frena l’apertura del cuore ad amare l’altra carne diversa da sé e ostacola la scoperta dell’identità sessuale scritta nel proprio essere.
Scusate, per le volte che vi abbiamo considerati un gruppo umano a parte (a cominciare dal sottoscritto con questa pseudo-lettera), magari omologandoci al conformismo che vi chiama “gay”, perché abbiamo ceduto alla tentazione di ridurre il vostro essere alla sola tendenza sessuale: non c’è peggior razzismo e sessismo di questo schiacciarvi dentro una categoria astratta, banale e utile al potere.
Perdonateci, per aver accettato a cuor leggero il vostro oscillare contraddittorio tra natura e libertà: l’essere omosessuale è infine un dato naturale o culturale? E’ un terzo sesso oltre al maschile/femminile oppure è solo una delle infinite varianti dell’affettività e quindi è un’opzione del libero desiderio umano? Non ci piace andare fino in fondo a questo dilemma, perché infine siamo peccatori. E il nostro peccato è quello di non credere davvero che Cristo è compimento sia alla libertà che alla natura dell’uomo, che veramente Lui risponde fino in fondo a tutto il vostro desiderio senza perdere nemmeno un grammo della vostra carne di uomo o di donna.
Scusate, poi, la nostra debolezza nel lasciare che il vostro cuore che ha sete di verità si abbeveri al miraggio dei “diritti”, ovvero della legge usata come strumento per ridefinire la realtà. Perdonateci per non aver saputo sempre dire con sufficiente coraggio che nessuna unione carnale creata dalla legge potrà mai donarvi pace, perché la legge non può creare il vero, può solo riconoscerlo: tutto il resto è falsità e come tale non soddisfa.
Guai a noi, quando abbiamo permesso che foste usati dal potere come burattini utili ai suoi scopi. Prima, siete stati sedotti dalla soluzione facile della perfetta “normalità” dichiarata improvvisamente a reti unificate da una Intellighenzia interessata e poi siete stati usati per distruggere a colpi di legge l’unicità dell’amore uomo-donna. Chiudendo, così, dentro la cassaforte della vostra coscienza il grimaldello per introdurre nel mondo l’abolizione di ogni verità sull’uomo: la falsa misericordia verso la vostra condizione è stata, infatti, una scusa per decretare la fine dell’amore carnale e l’inizio dell’era dell’amore artificiale, creato e distrutto in ogni istante dall’uomo (e quindi della generazione di figli usati come prodotti commercializzati dal potere).
Vi chiediamo scusa infine per aver rinunciato a indagare la verità psicologica, umana e religiosa della vostra condizione. Da quando, nel 1973, senza una chiara spiegazione scientifica, l’omosessualità è stata cancellata dal Manuale dell’Associazione Psichiatrica Americana, un telo oscuro e impenetrabile è calato su di voi e nessuna domanda è stata più accettata su tale questione, diventata il grande tabù della nostra epoca.
Non vi pare strano almeno questo? Nell’epoca in cui tutto è in discussione, tutto è relativo, tutto è opinabile, non suona almeno stonata questa verità granitica e impenetrabile intorno al vostro mistero, usato come alibi per permettere al potere di mettere le mani sulla cosa più preziosa che esista, l’amore carnale e la nascita di ogni uomo? Se non è così, allora – mi sia concesso dopo questo elenco di debolezze riconosciute – forse, un esame di coscienza non farebbe male neppure a voi…