C’è un ritornello continuo che alcuni cattolici preoccupati per le sorti del Centrodestra (da qui in avanti rinominati “centrodestri”) rivolgono un giorno sì e l’altro pure ai simpatizzanti del Popolo della Famiglia (da qui in avanti rinominati “pidieffini”): «Attento, se voti il PDF, autonomo da tutte le coalizioni, rischi di far trionfare le Sinistre o i 5 Stelle, ergo, l’unico ‘voto utile’ è quello dato al Centrodestra!».
Ebbene, le cose stanno esattamente al contrario: a me pare che l’unico voto utile per lo stesso Centrodestra sia quello dato… al Popolo della Famiglia. Spiego abbastanza facilmente il perché.
Un voto utile dovrebbe essere per definizione un voto “utile allo scopo” e, per i cattolici – mi pare chiaro (chi non è d’accordo può smettere di leggere qui l’articolo) – il fine da raggiungere è quello di difendere innanzitutto la famiglia e, per estensione, la vita e l’educazione libera che da essa hanno origine. E fin qui, il Popolo della Famiglia è, fin nel nome, garanzia assoluta su questa difesa, visto che nasce dal popolo del Family Day solo per questo fine.
Prima obiezione dei centrodestri è: «Non è possibile difendere la famiglia e la vita con un misero 3% (la soglia minima per eleggere parlamentari nel proporzionale)». Ebbene il sottoscritto pensa invece di sì: il 3% (su circa 600 parlamentari eletti col proporzionale) basta e avanza. Qui arriva infatti il punto cruciale: la ventina di parlamentari del PDF che saranno eletti con questa percentuale secondo voi a chi daranno i loro voti utili a governare? Ovviamente al Centrodestra – come dichiarato più volte dallo stesso Adinolfi (ad esempio qui) e da Amato (ad esempio qui) – perché è con evidenza l’unica coalizione abbastanza “neutra” (a differenza delle altre che sono ideologizzate) da poter recepire un condizionamento pidieffino sui principi non negoziabili. Quindi, il voto dato al PDF è, in sintesi, un voto dato al Centrodestra ma con dentro un condizionamento forte sui temi della vita e della famiglia (condizionamento, che, evidentemente, non possono dare singoli deputati cattolici sparsi qua e là e vincolati dentro l’alleanza, come ha dimostrato la scorsa legislatura in tutte le salse).
A questo punto il centrodestro solitamente invita il pidieffino a pensare che un terzo dei parlamentari (ovvero, circa 300) sarà eletto con l’uninominale (che significa che in vari collegi verrà eletto solo il candidato che prende più voti degli altri). Per cui, il centrodestro afferma: «Vedi, se tu voti PDF ad esempio nel tal collegio romano, il tuo candidato uninominale non ha speranze di vincere e quindi togli il tuo voto a Iadicicco (valido esponente pro-vita del Centrodestra): ovvero, è come se tu votassi Emma Bonino (pessima esponente pro-morte, più che vero)!». Davanti a questa argomentazione forte, il sottoscritto pidieffino potrebbe anche decidere di cedere… purché la stessa logica fosse applicata anche in tutti gli altri collegi. Ovvero, rispondo ai centrodestri con… una domanda: «Benissimo, avete ragione, sia salvato il soldato Iadicicco: ma allora, altrettanto ovviamente, in tutti i collegi dove i candidati uninominali centrodestrorsi non sono attivisti pro-life (diciamo il 99% del totale a essere generosi) proporrete di dare il voto al PDF, in modo da far eleggere 20 deputati pidieffini tutti rigorosamente pro-life al proporzionale, giusto?».
Purtroppo il centrodestro normalmente risponde no a questa domanda e afferma che il Centrodestra, a ben vedere, ha una sua capacità di lottare per i principi non negoziabili, anche senza l’”aiuto” del PDF, ovvero dice al pidieffino: «Però devi ammettere che il Centrodestra è diverso da Centrosinistra e da CinqueStelle, quindi può far molto per la vita e la famiglia, visto che in passato ha fatto buone battaglie come quelle contro divorzio breve, unioni omosessuali, eutanasia». Anche qui, il sottoscritto pidieffino riconosce che è vero quanto affermato dal centrodestro, ma, appunto, questo vale per un passato remoto che è ormai definitivamente… ‘passato’. Tutta la legislatura appena conclusa infatti dice che quel tempo in cui il Centrodestra faceva alcune buone battaglie è finito (per varie ragioni): lo dimostra il fatto evidente che proprio quelle leggi che 10-15 anni fa erano state fermate, negli ultimi 5 anni sono passate facilissimamente con l’aiuto diretto o con l’indifferenza del centrodestra (ad es proprio il divorzio breve, le unioni omosessuali e l’eutanasia per fame e per sete). Se non si crede a me, basta leggere quanto hanno scritto sull’irrilevanza dei cattolici negli ultimi 5 anni due insospettabili sostenitrici del Centrodestra come Assuntina Morresi ed Eugenia Roccella qui e qui.
A questo punto, il centrodestro sfodera la sua argomentazione definitiva, che ritiene tagliare la testa ad ogni possibile toro: «Ma il PDF non raggiungerà mai il 3%!». Che cosa rispondere a chi è dotato di poteri per prevedere il futuro? Nulla. Si può solo far notare, sommessamente, che se questa è l’unica argomentazione rimasta è – a mio modo di vedere – poca cosa: se, infatti – come dimostrano tutti i ragionamenti di cui sopra – è chiaro che il PDF, nonostante tutti i limiti (compresi quelli umani di chi lo compone e dirige), è quella reale novità che può cambiare il corso politico delle cose sulla vita e sulla famiglia (non la salvezza delle anime, ‘solo’ la politica, l’importantissima politica che dirà molto sulla società umana o disumana che saremo), allora votarlo è l’unica cosa giusta da fare. L’alternativa, infatti, è, nel migliore dei casi, un Centrodestra che permetterà cattive leggi come quelle viste nella scorsa legislatura: non le promuoverà, è vero – come invece farebbero PD e CinqueStelle – ma le permetterà, come ha già ripetutamente fatto qualche mesetto fa. Quindi, nel caso il PDF non raggiunga il 3% la perdita è minima (e in ogni caso, più o meno, il Centrodestra sarà sempre lì), mentre se si raggiunge il 3% il vantaggio è enorme (anche per lo stesso Centrodestra, che non sarebbe più “neutro” ma condizionato in positivo verso vita e famiglia). E poi, volete farmi credere che in Italia non c’è nemmeno un 3% di persone che vogliono dare forza a un gruppo indipendente e compatto di cattolici che non cederanno su vita e famiglia e non esiteranno a far cadere un governo su queste tematiche? Io credo che ci siano. Ma questa speranza comincia dal voto di ognuno, a cominciare dal tuo che stai leggendo ora.