Probabilmente ne avete già sentito parlare: un altro bambino amato dai genitori, Isaiah Haastrup, è stato ucciso dallo stato britannico nonostante la loro opposizione. Isaiah aveva avuto gravi problemi alla nascita, danni cerebrali, era disabile. Non era in pericolo di vita. Però aveva bisogno di un respiratore. Gliel’hanno tolto, è morto dopo otto ore di agonia. Le immagini del corpicino in braccio ai genitori sono strazianti. Per chi abbia un cuore. Perché ci vuole un cuore. Un cuore fatto in una particolare maniera. Che ami anche il debole e l’inutile. Che ami la vita.
Non è che questi cuori prima del cristianesimo non ci fossero. E’ connaturato all’essere umano. E’ che il cristianesimo li ha aperti, ne ha giustificato l’esistenza.
Senza avremmo ancora Crono che mangia i propri figli. La rupe Tarpea. Sparta. E ci sembrerebbe normale. Se Cristo però si eclissa, si dimentica, i cuori senza più ragioni si chiudono, quel tempo torna.
L’eugenetica non è nata in Germania, ma in Inghilterra. E’ lì che all’inizio del secolo scorso aveva conquistato i cuori e gli intelletti. Era una moda, era una scienza. Impedire ai poveri, ai disadattati, ai malformati di generare era vista come una misura scientificamente giustificata di salute pubblica. Un provvedimento sociale inevitabile se si voleva mantenere il benessere conquistato. Darwinismo: sopravvivenza del più adatto, cioè il nobile, il ricco e il borghese. E un congruo numero di lavoratori, purché sani. Malauguratamente per questa affermatissima teoria ci fu una ideologia che la sposò in pieno e, anzi, ne derivò le logiche conseguenze.
Se inadatti e malformati sono un peso, perché accollarselo? Meglio eliminarli. Subito. Direttamente. Con una bella eutanasia, la “giusta morte”. Per il bene della nazione. Naturalmente nel novero degli inadatti ci finiscono anche chi si oppone allo stato, sicuramente pazzi, e magari anche quelli che rischiano di contaminare la purezza della razza. Oh, sì, certo, il nazismo. La sconfitta del nazismo ha segnato anche la squalifica dell’eugenetica. La sua falsità, il suo orrore resi evidenti.
Come un fuoco sotto la cenere, però, l’ombra di Crono ha perdurato. Cercando nuove strade per riacquistare potere. Perché capite, è troppo forte l’attrattiva che un simile ragionamento esercita su chi ha il potere. Potere di vita e di morte
L’eugenetica nazista era legata al concetto di nazione. Occorreva trovare un’altra ragione per uccidere gli inermi. Bene, è stato fatto. La chiamano misericordia.
Ti ammazzano per il tuo stesso bene, capite. Se possono, ti convincono che è così. Se non ci riescono, con prudenza, cercano di farti fuori lo stesso: la tua vita non è degna di essere vissuta, gli indegni devono sparire. Poco per volta convinceranno tutti che si può fare anche a meno del tuo consenso. Come nel caso di Charlie Gard. Come nel caso di Isaiah. Come forse sarà nel caso di Alfie Evans.
Dove si vede la menzogna. Dove si capisce che non è la compassione a guidare, perché si rifiuta anche il trasferimento altrove, la possibile cura. Occorre uccidere i propri figli, dice Crono. Per il loro stesso bene, asserisce con la bocca piena.
Finché ci saremo abituati a vedere mangiare i bambini. Non tenteremo neanche più di difenderli. Senza capire che i prossimi siamo noi.
Come possiamo essere al sicuro?
[Pubblicato sul blog di Berlicche]