Ha messo in subbuglio l’ambiente dei cattolici conservatori (usiamo il termine solo per farci capire) che da qualche giorno quasi non parla d’altro. Si tratta di un libro appena uscito in Spagna, El secreto mejor guardado de Fatima, dell’autorevole scrittore cattolico José María Zavala. In esso è contenuta una sorta di «quarto segreto» di Fatima, proposto come ulteriore frammento del «terzo». Ne hanno parlato da noi il vaticanista Marco Tosatti e il giornalista Antonio Socci, che è esperto di Fatima e dei suoi segreti. Pare che l’autore spagnolo se lo sia visto comparire, anonimo, sulla posta del computer. E’ manoscritto. Secondo gli esperti calligrafi consultati si tratterebbe proprio della grafia di suor Lucia dos Santos. E’ datato 1944 e val la pena di riportarlo. Eccolo: «Adesso vado a rivelare il terzo frammento del segreto; questa parte è l’apostasia nella Chiesa. Nostra Signora ci mostrò una visione di un individuo che io descrivo come ‘il Santo Padre’, davanti a una moltitudine che stava lodandolo. Però c’era una differenza con un vero Santo Padre, lo sguardo del demonio, questo aveva gli occhi del male. Poi, alcuni momenti più tardi, vedemmo lo stesso Papa entrare in una Chiesa, però questa Chiesa era la Chiesa dell’inferno, non c’è modo di descrivere la bruttezza di questo luogo, sembrava come una fortezza fatta di cemento grigio, con gli angoli rotti e le finestre come occhi, aveva un picco sul tetto dell’edificio. Subito alzammo lo sguardo verso Nostra Signora che ci disse: avete visto l’apostasia nella Chiesa, questa lettera può essere aperta dal Santo Padre, però deve essere annunciata dopo Pio XII e prima del 1960. Nel regno di Giovanni Paolo II la pietra angolare della tomba di Pietro deve essere rimossa e trasportata a Fatima. Poiché il dogma della fede non è conservato a Roma, la sua autorità sarà rimossa e consegnata a Fatima. La cattedrale di Roma deve essere distrutta e una nuova costruita a Fatima. Se 69 settimane dopo che questo ordine sia annunciato, Roma continua la sua abominazione, la città sarà distrutta. Nostra Signora ci disse che questo è scritto, Daniele 9,24-25 e Matteo 21, 42-44». Qualcuno ha fatto osservare che un buon programma di photoshop riesce egregiamente a imitare la calligrafia di chiunque, perciò potrebbe trattarsi di una bufala. In effetti, anche senza ricorrere a diavolerie informatiche, il testo stesso si presta a un’arricciata di naso. Tanto per dirne una, la «cattedrale» di Roma è San Giovanni in Laterano, non San Pietro. E poi, chi dovrebbe togliere la pietra e portarla a Fatima? E perché Fatima dovrebbe essere più ortodossa di Roma? Chi c’è stato, anche in questo centenario delle apparizioni, non ha trovato granché di diverso da quel che si riscontra in tutte le altre chiese. In effetti, già il «terzo segreto» rivelato pubblicamente nel 2000 presta il fianco a dubbi e incertezze. La versione ufficiale è che si sia già realizzato con l’attentato di Alì Agca, ma le scene descritte non tornano (i vescovi e i fedeli uccisi sotto la croce di tronchi, per esempio). A meno che non si tratti di simboli. Solo che ai simboli si può far dire di tutto. Boh. C’è una parte del «segreto» non rivelata? Chi lo sa. Certo, questo «quarto segreto» non dipana il dilemma, anzi, interviene a complicare il quadro.