{"id":1394,"date":"2019-11-09T11:40:26","date_gmt":"2019-11-09T11:40:26","guid":{"rendered":"http:\/\/www.pepeonline.it\/?p=1394"},"modified":"2020-05-17T12:53:50","modified_gmt":"2020-05-17T12:53:50","slug":"la-fine-del-comunismo-dimostra-lesistenza-del-peccato-originale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.pepeonline.it\/la-fine-del-comunismo-dimostra-lesistenza-del-peccato-originale\/","title":{"rendered":"La fine del comunismo dimostra l’esistenza del peccato originale"},"content":{"rendered":"
Ancora oggi in Italia gli intellettuali che contano possono dire in pubblico, senza essere derisi, che gli orrori del comunismo non provano nulla contro il comunismo.<\/span><\/p>\n Gi\u00e0, che cosa pu\u00f2 esserci di sbagliato nel sogno della felicit\u00e0 perfetta?<\/strong> Il comunismo \u00e8 infatti il progetto della societ\u00e0 perfetta in cui tutti gli uomini godranno della felicit\u00e0 perfetta. Ebbene sono ancora pochi oggi, nel mondo intero, gli intellettuali secondo cui il comunismo non \u00e8 un sogno ma un incubo, non ha soltanto sbagliato ma \u00e8 sbagliato<\/strong>. Nel secolo scorso erano ancora meno, si contavano sulla punta delle dita. Contrariamente all’opinione comune, George Orwell non andrebbe incluso fra questi ultimi. Egli infatti non criticava il comunismo ma quelli che, a suo parere, facevano di tutto per fare fallire il comunismo: i comunisti stessi. Egli pensava che la maggior parte dei comunisti non volessero realmente cambiare il mondo, ma mirassero unicamente a prendere il potere e a esercitarlo con violenza sadica. “Potere vuol dire infliggere dolore e umiliazione – fa dire Orwell ad un personaggio del suo romanzo 1984<\/em>, ambientato in una societ\u00e0 del futuro oppressa da un feroce dittatura poliziesca di ispirazione comunista – Progresso, nel nostro mondo, significher\u00e0 progredire verso una sofferenza pi\u00f9 grande. Le antiche civilt\u00e0 sostenevano di essere fondate sull’amore o sulla giustizia, la nostra \u00e8 fondata sull’odio. (\u2026) Non ci sar\u00e0 forma alcuna di amore, a eccezione dell’amore per il Grande Fratello (\u2026) Se vuoi un’immagine del futuro, pensa a uno stivale che calpesti un volto umano in eterno”. Che il Grande Fratello sia una controfigura di Stalin, \u00e8 fin troppo chiaro. In pratica Orwell ha consolidato il mito, duro a morire, del comunismo tradito dallo stalinismo.<\/span><\/p>\n E di mito si tratta. Dalla Russia alla Cina, dalla Cambogia a Cuba, i regimi comunisti che hanno infestato e ancora infestano il pianeta sono sempre stati tutti invariabilmente stalinisti. Comunismo e stalinismo sono due facce della stessa medaglia.<\/strong> Secondo Marx e i suoi mille interpreti e revisionisti la realizzazione della societ\u00e0 perfetta \u00e8 un fine talmente buono da giustificare ogni mezzo, perfino la violenza pi\u00f9 estrema. I governanti cinesi che mandano i dissidenti nei laogai e i brigatisti che uccidono i ministri non sono dei traditori del comunismo, come pensava George Orwell, ma proprio i “santi” del comunismo. Tuttavia Marx riteneva appunto che la violenza non fosse un fine ma un mezzo, un mezzo necessario solo ed esclusivamente nella fase della rivoluzione<\/strong> e nella successiva “fase di transizione” della “dittatura del proletariato”. Infatti egli credeva che, una volta realizzata la societ\u00e0 perfetta, non sarebbe stato pi\u00f9 necessario uccidere nessuno perch\u00e9 nessuno si sarebbe sognato di combattere contro una societ\u00e0 che lo avrebbe reso perfettamente felice. Ebbene in nessuno dei paesi comunisti di ieri e di oggi sono mai stati chiusi i gulag e le camere di tortura per la semplice ragione che in nessuno di essi si \u00e8 mai passati dalla dittatura del proletariato alla societ\u00e0 perfetta, dal socialismo reale (come si chiamava in Unione Sovietica) al comunismo ideale. E come mai ai sovietici non sono bastati ottanta anni per passare dal socialismo al comunismo, dai gulag all’utopia? Gli intellettuali di sinistra rispondono: perch\u00e9 i sovietici hanno applicato male le teorie di Marx. Questo non \u00e8 affatto vero. \u00c8 vero piuttosto che le teorie di Marx non si possono applicare alla realt\u00e0.<\/span><\/p>\n L’errore capitale: negare il peccato originale<\/strong><\/span><\/p>\n Il progetto comunista \u00e8 come il progetto di un palazzo di cristallo sulle nuvole<\/strong>: \u00e8 bello (forse) ma non si pu\u00f2 realizzare. Il progetto del palazzo di cristallo non si pu\u00f2 realizzare perch\u00e9 non tiene conto delle leggi della fisica; il progetto comunista non si pu\u00f2 realizzare perch\u00e9 non tiene conto di un piccolo dettaglio materiale: il peccato originale. \u201cIl pensiero del peccato originale \u00e8 l\u2019avversario comune, a combattere il quale si uniscono i diversi indirizzi della filosofia illuministica. Troviamo il Hume a fianco del deismo inglese come il Rousseau a fianco del Voltaire\u201d (E. Cassirer, La filosofia dell\u2019illuminismo<\/em>). Insomma, il marxismo \u00e8 il figlio prediletto dell’Illuminismo, che Rousseau riassume in una sola frase: “L’uomo \u00e8 per natura buono, ed \u00e8 reso cattivo soltanto dalle istituzioni” (Discorso sull’ineguaglianza<\/em>, 1754). Ebbene secondo i marxisti le “istituzioni” ovvero la societ\u00e0 borghese-capitalista renderebbe l’uomo cattivo mentre la societ\u00e0 comunista lo renderebbe buono. Infatti non sono n\u00e9 la societ\u00e0 n\u00e9 nessun altro elemento esterno all’uomo a renderlo cattivo o buono. L’origine del male non \u00e8 fuori ma dentro l’uomo, nel suo cuore. Egli ha dentro di s\u00e9 una ferita che non si pu\u00f2 curare da solo. Il comunismo \u00e8 una medicina fabbricata da se stesso che, invece di guarirlo, lo fa morire. Di miseria e di terrore.<\/span><\/p>\n Il comunismo \u00e8 il progetto della societ\u00e0 perfetta in cui tutti gli uomini saranno perfettamente liberi, uguali e fratelli. Ma come abbiamo visto, Marx ritiene che per realizzare la societ\u00e0 perfetta i comunisti debbano usare la violenza ovvero calpestare i diritti umani. E cos\u00ec per realizzare il paradiso dei diritti umani, i comunisti privano gli uomini di ogni diritto<\/strong>; per realizzare la libert\u00e0, riducono il popolo in schiavit\u00f9; per realizzare l’uguaglianza, distribuiscono una uguale porzione di miseria ad ogni membro del popolo; per realizzare la fraternit\u00e0, massacrano il popolo. In sostanza per fare il bene dell’uomo, i comunisti fanno il male dell’uomo. Ma questa \u00e8 una assurdit\u00e0 dal punto di vista teologico e pure logico. Non si pu\u00f2 fare il bene dell’uomo facendo il male dell’uomo. E in effetti il vero fine della rivoluzione non \u00e8 il bene dell’uomo ma il bene dell’umanit\u00e0 astrattamente intesa<\/strong>, non il bene del singolo ma il bene della collettivit\u00e0 sociale. Secondo l’ideologia marxista la felicit\u00e0 del singolo uomo pu\u00f2 realizzarsi soltanto come un effetto, una conseguenza secondaria della felicit\u00e0 collettiva. In quest\u2019ottica il bene della collettivit\u00e0 \u00e8 pi\u00f9 importante del bene del singolo, che pu\u00f2 essere sacrificato per il bene della collettivit\u00e0. Ma togliere valore all’uomo singolo significa togliere valore a tutti gli uomini, all’umanit\u00e0 nel suo complesso.<\/span><\/p>\n Viene prima l\u2019uomo o la societ\u00e0?<\/strong><\/span><\/p>\n In effetti Marx e prima ancora Hegel ritengono che l’uomo debba vivere in funzione della societ\u00e0, non la societ\u00e0 in funzione dell’uomo.<\/strong> Nella loro visione l’uomo non deve essere altro che un ingranaggio del macchinario sociale, una cellula effimera del corpo collettivo. Se un ingranaggio \u00e8 malfunzionante, lo si sostituisce; se una cellula impazzisce, la si uccide. I capi dell’Unione Sovietica guardavano ai dissidenti come a delle cellule cancerogene da annientare prima che sviluppassero il cancro all’interno del corpo sano della nazione sovietica. L’ideologia marxista \u00e8 diabolica in quanto pone come fine supremo della storia umana non la felicit\u00e0 degli uomini concreti ma la felicit\u00e0 di quella cosa astratta che \u00e8 la societ\u00e0. Invece dal punto di vista cristiano l’unico scopo per cui la societ\u00e0 esiste \u00e8 la felicit\u00e0 dei singoli uomini concreti. Lo ammette<\/span><\/a><\/strong> perfino un anticlericale doc come Umberto Galimberti: “Il primato dell’individuo (\u2026) era ignoto sia alla tradizione giudaica, dove l’alleanza era tra Dio e il suo popolo, sia all’altra fonte della cultura occidentale, la grecit\u00e0, dove l’individuo era subordinato alla citt\u00e0 (p\u00f3lis) (\u2026) Con l’avvento del cristianesimo l’individuo si separa dalla comunit\u00e0 perch\u00e9 alla sua ‘anima’, in cui \u00e8 stato posto il principio della sua individualit\u00e0, si prospetta un destino ultraterreno in cui l’individuo, e non la comunit\u00e0, trova la sua autorealizzazione. (\u2026) La realizzazione del bene, e quindi la salvezza, \u00e8 affidata all’uomo in quanto singolo individuo, mentre alla vita collettiva e politica \u00e8 affidato il compito di creare le condizioni per la realizzazione del bene individuale, quindi il compito della limitazione del male” (U. Galimberti, “Cristianesimo e diritti”, Repubblica<\/em>, 21 febbraio 2007). Insomma, il comunismo \u00e8 un ritorno alla barbarie pre-cristiana.<\/span><\/p>\n La radicale differenza fra comunismo e Cristianesimo<\/strong><\/span><\/p>\n Il Cristianesimo pone ogni singolo uomo al centro dell’universo, il comunismo vi pone invece la societ\u00e0. In termini hegheliani-marxisti non \u00e8 la societ\u00e0 ad essere in funzione degli uomini ma gli uomini ad essere in funzione della societ\u00e0. In sostanza il marxismo degrada l’uomo da fine a mezzo della societ\u00e0 perfetta. In questo modo contraddice il principio fondamentale dell’etica occidentale formulato da Kant: trattare l’uomo come il fine e non come il mezzo delle azioni.<\/strong> Nel momento in cui l’uomo viene degradato a mezzo, non importa di che cosa, la sua vita non \u00e8 pi\u00f9 sacra. In effetti il comunista “buono” Lev Trotsky disse: “Dobbiamo porre fine una volta per tutte ai vaneggiamenti quacchero-papisti sulla sacralit\u00e0 della vita umana”. Il compagno Josif Stalin pose fine una volta per tutte ai vaneggiamenti quacchero-papisti sulla sacralit\u00e0 della vita di Trotsky mandando un sicario ad ucciderlo.<\/span><\/p>\n Le ideologie non si propongono come delle “fedi” ma come delle “scienze”<\/strong>: il marxismo era un “socialismo scientifico”, mentre il nazismo – ovvero il nazional-socialismo – era un \u201csocialismo scientifico coniugato al razzismo scientifico”. Certo, la storia ha dimostrato che le ideologie non hanno mai avuto nulla di “scientifico”, che sono soltanto delle pseudo-verit\u00e0 prodotte dall’uomo che si sostituiscono alla verit\u00e0 esterna all’uomo, in altre parole sono pensieri umani che violentano la realt\u00e0. Come scrive Hanna Arendt, le ideologie totalitarie si basano sull’idea che “noi non dobbiamo attendere fino a quando la realt\u00e0 si riveler\u00e0 e ci mostrer\u00e0 il suo vero volto, ma che possiamo creare una realt\u00e0 le cui strutture ci saranno note fin dal principio poich\u00e9 essa \u00e8 integralmente un nostro prodotto”. Tuttavia non bisogna mai dimenticare che le ideologie si propongono come scienza, non come fede. In sostanza le ideologie sono figlie dell’Illuminismo, che riduce la ragione a “ragion pura” scientifico-matematica.<\/span><\/p>\n Borghesi, razza inferiore<\/strong><\/span><\/p>\n A questa ragione, che non riesce a guardare oltre le apparenze materiali, gli uomini deformi o minorati appaiono inferiori agli uomini ben formati e intelligenti. In effetti l’empirista John Locke dubitava che i deformi e i minorati appartenessero di diritto alla razza umana. Nietzsche invece non dubitava affatto: “I deboli e i malriusciti debbono perire: primo principio della nostra carit\u00e0”. I darwinisti, che in piena epoca positivista si definivano orgogliosamente “razzisti”, pensavano che la razza umana andasse migliorata impedendo ai deboli, ai malriusciti e a tutti quelli che non avevano i capelli biondi e gli occhi azzurri di mettere al mondo dei figli. Ebbene Marx guardava ai borghesi esattamente come i razzisti guardavano alle “razze inferiori”.<\/strong> Secondo la pseudo-scienza razzista gli ebrei erano inferiori agli ariani, secondo la pseudo-scienza marxista i borghesi erano inferiori ai proletari (vedi box). Dunque i nazisti e i comunisti potevano mandare ebrei e borghesi rispettivamente nei lager e nei gulag senza troppi problemi di coscienza.<\/strong> Oggi invece, nel moderno Occidente, non ci sono pi\u00f9 lager n\u00e9 gulag. Tuttavia la vita di coloro che stanno ancora nella pancia della madre o che sono malati terminali non vale un granch\u00e9.<\/span><\/p>\n Dunque per la ragione scientifica la vita di chi \u00e8 deforme, minorato o comatoso \u00e8 meno sacra della vita di chi \u00e8 bello, sano e intelligente. La ragione scientifica infatti si ferma alle apparenze, riduce l’uomo alla mera somma delle sue caratteristiche materiali e mentali. Ma l’uomo non consiste nella mera somma del corpo e della mente. Una ragione che sa guardare oltre le apparenze, una ragione non puramente scientifica, riconosce nell’uomo la presenza di una componente che non \u00e8 scientificamente quantificabile, che non \u00e8 puramente fisica, ovvero che \u00e8 “metafisica”. La volont\u00e0, il desiderio, l’amore e tutti i pi\u00f9 profondi fenomeni interiori sono espressioni di questa componente che la tradizione religiosa chiama anima. L’anima \u00e8 pi\u00f9 importante del corpo non perch\u00e9 il corpo \u00e8 una cosa vile ma perch\u00e9 \u00e8 l’anima a muovere il corpo, non viceversa. Caratteristica di tutti gli enti materiali \u00e8 la finitezza; l’universo intero, nella sua sconfinata estensione, \u00e8 finito. Non essendo materiale e potendo pensare l’universo intero, l’anima umana ha un valore superiore a quello dell’universo intero, un valore infinito. San Tommaso diceva: “l’anima \u00e8 in un certo senso tutto”.<\/span><\/p>\n [Dal numero 20 di Pepe]<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ancora oggi in Italia gli intellettuali che contano possono dire in pubblico, senza essere derisi, che gli orrori del comunismo non provano nulla contro il comunismo. Gi\u00e0, che cosa pu\u00f2 esserci di sbagliato nel sogno della felicit\u00e0 perfetta? 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