{"id":299,"date":"2017-06-15T01:57:21","date_gmt":"2017-06-15T01:57:21","guid":{"rendered":"http:\/\/www.pepeonline.it\/?p=299"},"modified":"2018-02-20T18:28:18","modified_gmt":"2018-02-20T18:28:18","slug":"padre-sosa-il-diavolo-e-quella-voce-gutturale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.pepeonline.it\/padre-sosa-il-diavolo-e-quella-voce-gutturale\/","title":{"rendered":"Padre Sosa, il diavolo e quella voce gutturale"},"content":{"rendered":"
\u201cAbbiamo creato figure simboliche, come il diavolo, per esprimere il male\u201d. \u201cDottrina \u00e8 una parola che non mi piace molto, porta con s\u00e9 l\u2019immagine della durezza della pietra, invece la realt\u00e0 umana \u00e8 molto pi\u00f9 sfumata, non \u00e8 mai bianca o nera, \u00e8 in uno sviluppo continuo\u201d.<\/p>\n
Queste sono alcune delle ultime affermazioni che padre Sosa ha reso pubbliche nel corso di interviste. Si sperava che il Superiore Generale dei Gesuiti si fermasse a \u201cbisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Ges\u00f9\u2026 a quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole\u201d e che per queste parole, datate 18 febbraio 2017, chiedesse scusa, ritrattando. Purtroppo, cos\u00ec non \u00e8 stato. Anzi, ha rincarato la dose. Scandalose, le sue parole citate all’inizio, ma per nulla sorprendenti, dati i tempi non facili che corrono nella Chiesa. Da vari decenni, per rimanere in tema, molte predicazioni e studi cattolici dimenticano il diavolo. Alcuni teologi non solo tacciono su questo personaggio richiamato pi\u00f9 volte da Ges\u00f9, ma spesso ne parlano come di una metafora banale: un frutto della fantasia pagana, penetrato poi nel giudaismo.<\/p>\n
Considerando il ruolo che ricopre, risulta difficile credere che padre Sosa non si renda conto del drammatico errore in cui pu\u00f2 indurre i credenti. Diceva Lewis ne Le lettere di Berlicche<\/em>: \u201cVi sono due errori, uguali e opposti, nei quali la nostra razza pu\u00f2 cadere nei riguardi dei diavoli. Uno \u00e8 di non credere alla loro esistenza. L’altro, di credervi, e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano. I diavoli sono contenti d’ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago\u201d.<\/p>\n E, se non bastasse, basterebbe ricordare all\u2019improvvido Superiore gesuita gli Esercizi Spirituali del suo fondatore Sant’Ignazio di Loyola e anche Papa Francesco, che non perde occasione per ricordare le tentazioni del diavolo. Si vede che gli interessi mondani preoccupano di pi\u00f9. Del resto, chiunque abbia una conoscenza anche minimale del Nuovo Testamento avrebbe un po\u2019 di remore prima di dimenticare le parole nette della Prima Lettera di Pietro (ovvero proprio di colui a cui Ges\u00f9 stesso affid\u00f2 la sua chiesa, sulla quale \u201cle porte degli inferi non prevarranno\u201d): \u201cIl vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi\u201d ((I lettera 5, 8-9). Ecco perch\u00e9 la Chiesa ha istituito anche la funzione dell\u2019esorcistato per allontanare il demonio dalle persone che egli ha posseduto e dai luoghi che egli ha infestato.<\/p>\n Tutta la Bibbia, a cominciare dal Libro della Genesi, parla dell\u2019esistenza del diavolo e degli angeli ribelli, della loro cacciata dal Cielo e della loro azione volta a impedire l\u2019amicizia dell\u2019uomo con Dio. Per non parlare del Nuovo Testamento: 27 libri canonici, tra cui i 4 Vangeli sinottici, in cui Cristo rivela che la propria missione \u00e8 liberare gli uomini dal potere di Satana e quindi dal peccato. Compresi i numerosi esorcismi che Egli ha fatto, come nel caso dell’indemoniato di Gerasa (San Marco 5, 1-20), le tre volte in cui ha respinto il diavolo, le tentazioni durante il digiuno di 40 giorni nel deserto (San Matteo 4,1-11, San Marco 1,12-13 e San Luca 4,1-13).<\/p>\n E da qui si pu\u00f2 capire perch\u00e9 i dogmi siano fondamentali: \u201cdogma\u201d, ossia concretamente \u201cci\u00f2 che la Chiesa afferma\u201d, con la certezza che le viene dal rapporto ininterrotto nei secoli con Cristo, fin dalle sue origini e per tutto il corso della storia. L\u2019alternativa qual \u00e8? Affidarci ad altri, alla soggettivit\u00e0 di chiunque voglia dire qualcosa su Ges\u00f9, con il pericolo enorme che \u201cil Grande Avversario\u201d ci metta lo zampino. Eppure, alcuni cattolici veramente non ci credono e si dedicano a demolire la fede del popolo di Dio. Si tratta dell\u2019eresia che rende gli uomini di Chiesa del tutto indifferenti al dogma, o anche insofferenti nei suoi confronti. Questa eresia ha un nome particolare, \u201cmodernismo-il coacervo di tutte le eresie\u201d, come diceva San Pio X, giacch\u00e9 punta a demolire il dogma, lasciando lo spazio ad ogni opinione, anche a quella pi\u00f9 strampalata.<\/p>\n Certo, di audio con la voce di Ges\u00f9 non ve ne sono, ma abbiamo qualcosa di pi\u00f9 importante: la storia, che con i fatti ci dimostra la veridicit\u00e0 delle Sue parole. Non a caso, l’uomo ha vissuto realmente bene, con bont\u00e0 bellezza sapienza giustizia, senza ansie e azioni diaboliche, proprio in quei secoli in cui ha ascoltato di pi\u00f9 e non contestato i Suoi insegnamenti. Secoli nati dall’incontro del Figlio di Dio con l’uomo (questo \u00e8 soprattutto il cattolicesimo) e dalle sue parole, le uniche in grado di dare la vita eterna.<\/p>\n Ma se anche da sacerdoti ai vertici della Chiesa arrivano queste affermazioni, che cosa dobbiamo pensare? Papa Paolo VI il 29 giugno 1972 disse: \u201cDebbo accusare la sensazione che da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio\u201d. E qualche mese dopo, il 15 novembre, aggiungeva: \u201cCari presbiteri quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa? Uno dei bisogni maggiori \u00e8 la difesa da quel male, che chiamiamo il Demonio\u201d.<\/p>\n Siamo giunti infine a una tentazione cos\u00ec grande? Davvero il diavolo sta arrivando anche ai vertici di quel tempio di Dio che \u00e8 la Chiesa?<\/p>\n Vi \u00e8 una conferma sconvolgente a tutto questo e viene direttamente dall\u2019esperienza di un papa. Il 13 ottobre 1884, al termine della celebrazione della S. Messa, papa Leone XIII ud\u00ec una voce dal timbro gutturale e profondo che diceva: \u201cPosso distruggere la tua Chiesa: per far questo ho bisogno di pi\u00f9 tempo e di pi\u00f9 potere\u201d Il Papa ud\u00ec anche una voce pi\u00f9 aggraziata che domandava: \u201cQuanto tempo? Quanto potere?\u201d La voce gutturale rispose: \u201cDai settantacinque ai cento anni e un pi\u00f9 grande potere su coloro che si consegnano al mio servizio\u201d. La voce gentile replic\u00f2: \u201cHai il tempo\u2026\u201d Profondamente turbato, Leone XIII dispose che una speciale preghiera, da lui stesso composta, venisse recitata al termine della S. Messa (fino a quando il Concilio Vaticano II la rimosse, nel 1964). La riportiamo di seguito, perch\u00e9 il lettore possa pronunciarla come segno di fiducia finale in Colui la cui speranza non delude:<\/p>\n \u201cSan Michele Arcangelo, difendici nella battaglia: sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu, o principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell\u2019inferno Satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen\u201d.<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cAbbiamo creato figure simboliche, come il diavolo, per esprimere il male\u201d. \u201cDottrina \u00e8 una parola che non mi piace molto, porta con s\u00e9 l\u2019immagine della durezza della pietra, invece la realt\u00e0 umana \u00e8 molto pi\u00f9 sfumata, non \u00e8 mai bianca o nera, \u00e8 in uno sviluppo continuo\u201d. 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